UNA BREVE...STORIA...
Siamo nel 1997 quando un accadimento sconvolge la nostra vita, nel mese di Marzo dopo soli 3 mesi di malattia viene a mancare nostro cugino Orlando.
Non ci sono parole sufficienti per descrive la vita di Orlando, una persona che ha fatto del Vangelo la sua guida, tutta la sua vita è stata un prodigarsi per gli altri, un lavorare per gli altri, un aiutare gli altri, mai una parola fuori posto, mai un giudizio negativo su nessuno, una possibilità di redenzione per tutti, questa era la sua filosofia, questa è stata la sua vita.
La dote che però lo contraddistingueva tra tutte era l’umiltà, non si vantava mai di nulla nonostante fosse uomo di cultura, impegnato, brava persona e bravissimo calciatore, ma la sua modestia era davvero sconcertante.
Si dice che in passato calciò dei rigori sbagliandoli apposta perché non riteneva giusta la decisione arbitrale o perché riteneva che la sua squadra non meritasse la vittoria.
Non so se sia vero, di certo a casa sua vi erano decine di coppe e trofei da lui vinti ma, meticolosamente “nascosti”, quasi a cercare di occultare quello che a lui sembrava troppo invasivo mostrare.
Io da ragazzino tutti gli anni scherzando gli chiedevo dove vai a giocare l’anno prossimo? E lui scherzando mi rispondeva oggi alla Lazio, domani alla Juve ecc.
Un anno però mi disse “mi ha chiamato il Milan ma stavolta davvero, io però ho detto di no”.
Non ho mai saputo se era vero o se mi stessero prendendo un po in giro ma la storia e' bella proprio per questo alone di favola che la circonda.
Io la presi sul ridere ma poi sua moglie mia cugina Sonia mi disse che un pomeriggio (era l’anno 1989) suonò il telefono e dall’altro capo c’era il dott. Berlusconi presidente allora “solo” del Milan che chiedeva di parlare con Orlando Baggi, mia cugina rispose in tutta tranquillità che Orlando non c’era, che era al lavoro e che avrebbe dovuto richiamarlo in serata.
Alla sera puntuale squilla il telefono, Orlando risponde e dall’altro capo il dott. Berlusconi gli dice testuale “senta sig. Baggi, quest’anno come lei saprà abbiamo ingaggiato un nuovo allenatore il sig. Sacchi, ma noi vogliamo lo stesso provare i giocatori segnalatici nella scorsa gestione dal sig. Lihedolhm, se lei e’ d’accordo potremmo accordarci per un provino da noi a Milanello con la prima squadra” non era raro che il vecchio mister Lihedolhm scopritore di talenti segnalasse giocatori sconosciuti visti sui campi di periferia, chi mastica di calcio e conosce il “Barone” soprannome dato ai tempi a mister Lihedolhm, sa che questo corrisponde al vero. Era sicuramente piu rara la risposta che Orlando diede al dott. Berlusconi, “Io la ringrazio ma non ho proprio tempo, sa con il lavoro, i bambini” il Cavaliere insiste, almeno per vederlo all’opera in un semplice provino, ma Orlando “No davvero non ne troverei il tempo nemmeno per un provino, io sono una persona semplice lavoro e sto in famiglia grazie lo stesso”
…questo era Baggi Orlando.
Non renderei giustizia alla sua vita dilungandomi su altri episodi e su situazioni che non racconterebbero abbastanza di lui, basta l’episodio qui citato.
Il 7 Marzo 1997 Orlando muore, ormai era nell’aria, le speranze erano ormai perse, inutile anche porsi la scontata domanda, “perché proprio lui?”.
Lui che oltre che essere una gran persona ha avuto anche grandi dolori dalla vita, la morte di suo fratello Fulvio, da anni paralizzato su una sedia a rotelle, la malattia della sorella Grazia, operata di cuore ancora bambina, e la morte prematura del padre.
Ma lui era un eterno ottimista, e la sua famiglia composta da Sonia e da tre fantastici figli, Luca, Andrea e Chiara e' la dimostrazione delle sue speranze e delle sue certezze.
